2a edizione - dal 20 settembre al 10 ottobre
Sono ormai sette anni che presentiamo rassegne di film dedicati all'ambiente in locali del territorio della Circoscrizione 8 di Torino che eroga un contributo per la loro realizzazione.
Quest'anno le proiezioni si svolgeranno nelle sale della CdQ San Salvario e del Polo culturale Lombroso16.
Festival 8 Ambiente si inserisce all’interno dei progetti di animazione territoriale per la valorizzazione del territorio attraverso proposte culturali organizzate dalla casa del quartiere CdQ San Salvario e dal Polo culturale Lombroso 16. Il progetto si avvarrà anche dell'erogazione di servizi gratuiti del CSV Vol.To di Torino.
La rassegna comprende quattro appuntamenti dal 20 settembre al 10 ottobre 2024.
La manifestazione è una offerta culturale che propone scelte e azioni alternative ed ecocompatibili. A questo scopo, al termine di ogni proiezione, i volontari dell’associazione conducono un dibattito di approfondimento dei temi trattati dai documentari, anche con la presenza, quando possibile, dei registi o di esperti.
Tutti i film, sottotitolati in italiano quando in lingua straniera, saranno a partecipazione gratuita fino a esaurimento dei posti. È raccomandata la prenotazione (un modulo per persona e per film) per poter avere il posto garantito.
Prenota qui https://bit.ly/24prenota oppure inquadra il QRCode
Cibo e Moda: Sfide e Sostenibilità
Il ciclo di proiezioni esplora due tematiche cruciali: lo spreco alimentare e lo spreco nell'industria della moda.
Le proiezioni si svolgeranno nelle date
- Venerdì 20 e 27 settembre (ore 20:45): Cibo e spreco alimentare
- Luogo: Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14 - Torino
- Dibattito con il pubblico condotto da volontari di Triciclo, esperti o rappresentanti del cast
- Giovedì 3 e 10 ottobre (ore 20:45): Moda, spreco di abiti e il loro impatto
- Luogo: Polo Culturale Lombroso16, via Lombroso 16 - Torino
- Dibattito con il pubblico condotto da volontari di Triciclo, esperti o rappresentanti del cast
Vedi/scarica i materiali promozionali del programma della manifestazione in formato pdf e aiutaci a diffondere:
locandina cartolina pieghevole Comunicato stampa
Programma (tutte le proiezioni iniziano alle 20:45)
Sintesi della serata del 20 settembre
Sintesi della serata del 27 settembre
Materiali di approfondimento e interviste
Nel corso di svolgimento delle serate, sono stati messi a disposizione del pubblico dei volantini con indicazioni pratiche relative agli argomenti trattati. Il giornalista Eugenio Giannetta ha intervistato gli ospiti presenti.
Potete scaricare questi interessanti e utili materiali al fondo della sintesi delle varie serate.
Documentari proiettati |
Genuino Clandestino: La Rivoluzione Silenziosa dei Contadini
Un Viaggio Profondo nel Cuore dell'Agricoltura Resistente
"Genuino Clandestino" non è solo un documentario, è un'immersione cruda e toccante nella realtà dei piccoli produttori, eroi silenziosi che combattono quotidianamente contro le spietate logiche dell'agroindustria. Lontani dai riflettori e dai grandi profitti, questi contadini, allevatori, pastori e artigiani rappresentano la risposta resiliente ad un sistema che soffoca la loro libertà e la qualità del cibo che mettiamo sulle nostre tavole.
Il film ci porta in un viaggio attraverso le loro storie, intrise di passione, tenacia e tradizione, che si scontrano con una burocrazia opprimente e leggi ingiuste che ostacolano la loro produzione genuina.
Non solo denuncia, ma anche un'ode alla terra e ai suoi frutti ben sintetizzata nelle parole di uno dei protagonisti, "Non ho mai fatto scelte agricole pensando all’interesse economico, ma ho sempre pensato a cosa mi piacesse fare".
Oltre ad essere un pugno nello stomaco, "Genuino Clandestino" è un invito all'azione. Ci spinge a riflettere sul valore del cibo che mangiamo, sulla nostra salute e sul futuro del pianeta. Mette in luce l'importanza di scegliere consapevolmente, privilegiando prodotti genuini e sostenendo i piccoli produttori che li realizzano con passione e dedizione.
Un film che scuote le coscienze e non lascia indifferenti.
Per approfondire vedi la scheda dedicata.
Sintesi serata
La serata di venerdì 20 settembre, organizzata da Triciclo OdV presso la Casa del Quartiere San Salvario, è stata ricca di pubblico, interventi, sorprese e scoperte. Il Presidente Giorgio Tartara ha introdotto il film e gli ospiti presenti in sala.
Le problematiche legate al consumo di cibo sano per cautelare la nostra salute, ma anche per non riempire i campi di veleni e per ridurre lo spreco di cibo derivante da logiche commerciali dominanti e dalla superficialità di ciascuno di noi, spesso inconsapevoli dell'impatto negativo che tutto questo ha sull'ambiente, hanno attirato una quarantina di persone, già attente ai propri consumi alimentari ma desiderose di maggiori informazioni e anche di attivarsi concretamente.
A inizio di serata il pubblico ha avuto la sorpresa di conoscere, presentata dalla volontaria Marzia Baracchino, la dottoressa Federica Previtali ricercatrice dell’università di Helsinki, presente a Torino per intervistare le persone sul tema delle eredità materiali e ambientali che lasciamo alle future generazioni. L'argomento è quindi strettamente legato agli sprechi alimentari e non solo che stanno danneggiando il pianeta. Chi volesse approfondire può visitare il sito dedicato alla ricerca. Alcuni volontari di Triciclo hanno già aderito e speriamo che l'iniziativa abbia successo.
La proiezione del docufilm ha portato a una prima scoperta: le interviste dei vari coltivatori appartenenti al gruppo “genuino clandestino” hanno fatto conoscere la realtà di tanti contadini dell’Italia centro-meridionale che coltivano le loro terre in modo sostenibile ma non vogliono accollarsi i costi di una certificazione biologica, che si rifletterebbe inevitabilmente sul costo della frutta e della verdura, creando così un circuito di produttori/consumatori basato sulla conoscenza e sulla fiducia reciproca.
La seconda scoperta è stata l'incontro con Salvatore Collarino, Presidente del Banco Alimentare Piemonte, che alla fine della proiezione è intervenuto per illustrare le attività del Banco Alimentare. In sala era presente anche la Direttrice del Banco Alimentare, Vilma Soncin.
Salvatore Collarino, dopo aver spiegato il valore della solidarietà attuata praticamente dal Banco Alimentare e aver ripreso alcuni dei temi presentati dal docufilm proiettato, ha risposto alle domande del pubblico con l'aiuto della Vicepresidente di Triciclo, Rosina Rondelli e Giorgio Tartara.
Oltre ai dati sulla incredibile quantità di cibo che viene raccolto e distribuito a categorie fragili ogni giorno, salvandolo dalla discarica e rendendo possibile un nutrimento a famiglie che non sarebbero in grado di procurarselo, il dottor Collarino ci ha fatto riflettere anche sullo spreco alimentare di cui ciascuno di noi è protagonista. Spesso infatti non ci rendiamo conto che buttando nella spazzatura un bene che ha un suo valore, buttiamo anche il valore dell’acqua, dei fertilizzanti, dei carburanti utilizzati per il trasporto e del lavoro dei coltivatori che lo hanno prodotto.
Materiali approfondimento
Sono stati distribuiti due volantini con informazioni relative a:
- Suggerimenti utili per ridurre lo spreco personale di cibo;
- Confronto in pillole dei differenti approcci alla produzione e commercializzazione di alimenti: industria agro alimentare, biologico, genuino clandestino.
Interviste
- Scarica il comunicato stampa con la sintesi delle interviste
- Ascolta l'audio dell'intervista a Federica Previtali
- Ascolta l'audio dell'intervista a Salvatore Collarino
Non morirò di fame: Un riscatto tra i sapori
Un ex chef stellato riscopre la passione per la cucina e la gioia di vivere, tra i rifiuti di Torino.
Pier, un nome un tempo celebrato nel mondo dell'alta cucina, ora si aggira per le strade di Torino come un barbone, segnato da un passato tormentato e dalla perdita di tutto ciò che aveva e sembra ormai vivere un presente senza speranza.
Un giorno, però, Pier incontra Granata, un vecchio mendicante esperto nell'arte di sopravvivere tra i rifiuti. Insieme a lui, intraprende un viaggio inaspettato che lo riavvicina alla sua più grande passione: la cucina.
Tra le cassette di frutta scartata e i resti di pasti dimenticati, Pier ritrova l'ispirazione, la creatività e trasforma la sua baracca in una cucina all'aperto, ritrovando gli ingredienti principali per una nuova ricetta di vita e la possibilità di riallacciare il rapporto con la figlia.
La voce del suo talento si diffonde per le strade di Torino, attirando l'attenzione di coloro che hanno perso fiducia nel cibo vero e nella gioia di stare insieme. La cucina di Pier diventa un luogo di incontro e di riscatto.
Non morirò di fame è un film commovente e poetico che celebra la forza di volontà e la tenacia dello spirito umano.
Un film che vi conquisterà con la sua autenticità e vi lascerà un messaggio di speranza indelebile.
Per approfondire vedi la scheda dedicata.
Sintesi serata
Durante la seconda proiezione del Festival 8 Ambiente, la partecipazione attiva del regista e l’interesse del pubblico hanno fatto la differenza. Il documentario "Io non morirò di fame" è un'opera toccante e significativa che affronta temi cruciali come lo spreco alimentare, un problema strutturale della filiera agroalimentare, e sottolinea la necessità morale e socioeconomica di intervenire. Il film esplora il valore sociale del cibo, le dinamiche familiari, la gestione del lutto, e l'importanza di perseguire i propri talenti e sogni.
Con le inquadrature di questo film abbiamo attraversato una Torino meno luccicante delle solite immagini pubblicitarie e abbiamo condiviso le vicende di persone delle quali la maggior parte di noi nemmeno si accorge nel vortice del traffico cittadino e nel caos degli impegni quotidiani.
Gli “invisibili” protagonisti del film dimostrano la forza d’animo di reagire alla mancanza di cibo con una “genialata” che li porta a utilizzare quello che i ricchi buttano via. Quanto ci meraviglia ascoltare lezioni di sociologia e di politica provenienti da bocche che credevamo capaci di proferire solo banalità.
Il film ci dimostra che ciò è possibile, che accade veramente nelle nostre città.
Nel piazzale di Porta Palazzo, quando il mercato si è concluso, noi vediamo solo frutta e verdura mezza marcia, da buttare nella raccolta dell’organico. Altri occhi vedono possibilità di ricette nuove, realizzate utilizzando ingredienti insoliti che la fantasia di un vero maître sa valorizzare e rendere appetitose.
Le regole e le leggi, che salvaguardano l’igiene e la bontà dei cibi nella grande distribuzione, ci autorizzano a buttare nella spazzatura prodotti con una data di scadenza troppo ravvicinata, ma con quelli buttiamo anche tutta l’acqua, il concime, il lavoro dei contadini, necessari per la produzione, e il carburante usato per il trasporto ( con conseguente inquinamento). Quante bocche sarebbero ben contente di consumare quegli scarti? Ed è proprio giusto sprecare tutte quelle risorse?
Nel filmato si crea così una formidabile coalizione tra chi nella società quasi non esiste, non è considerato degno di frequentare luoghi belli e ordinati e gli scarti dei cibi che non sono considerati degni di arrivare sulle nostre tavole.
Tutto questo è narrato con una delicatezza e con un tocco poetico tali che, al termine della proiezione, agli spettatori rimane la sensazione di aver conosciuto una storia genuina, schietta, così bella da stentare a credere che sia vera.
Desideriamo esprimere la nostra gratitudine al regista Umberto Spinazzola per aver arricchito il dibattito, evidenziando le responsabilità dei decisori politici e rispondendo alle curiosità del pubblico riguardo la formazione del cast e le motivazioni dietro le scelte artistiche, dimostrando quanto impegno sia richiesto nella realizzazione di un film.
Materiali approfondimento
È stato distribuito un volantino con informazioni relative a:
Lista delle App antispreco, dei negozi e dei mercati contadini
Interviste
Scarica il comunicato stampa con la sintesi dell'intervista
Ascolta l'audio dell'intervista a Umberto Spinazzola
Stracci: Viaggio nella moda sostenibile tra riciclo e rifiuti
Stracci non è solo un documentario, è un viaggio che parte da Prato, capitale mondiale del riciclo della lana, per mostrarci l'impatto globale dell'industria della moda e le potenzialità dell'economia circolare.
Al centro di questo racconto corale ci sono gli "stracci", gli abiti di lana usati che a Prato, da sempre, vengono trasformati in nuova materia prima. Un'intuizione lungimirante che ha fatto della città un modello di eccellenza nel riciclo e nella sostenibilità.
Ma Stracci non si ferma qui. Attraverso la voce di esperti del settore come Ellen MacArthur Foundation, il documentario ci porta a riflettere sull'altra faccia della medaglia: l'inquinamento causato dall'eccessiva produzione di capi di abbigliamento e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti tessili.
Veniamo così trasportati in Ghana, dove la discarica di Accra accoglie montagne di vestiti scartati provenienti dai paesi occidentali.
Stracci è un documentario che ci invita a riflettere sul nostro rapporto con i vestiti e sul loro impatto ambientale. Un invito a fare scelte consapevoli e a valorizzare il riciclo e la filiera corta, strumenti per costruire una moda più etica e responsabile.
Un film da non perdere per tutti coloro che amano la moda e l'ambiente e che guardano con preoccupazione al futuro del nostro pianeta, alla ricerca di soluzioni eco-compatibili.
Per approfondire vedi/scarica la scheda dedicata.
Slay: La verità nascosta dietro la moda e la denuncia della sua crudeltà verso gli animali
Slay è un documentario potente e illuminante che scuote le coscienze e ci invita a riflettere sul lato oscuro dell'industria della moda. La regista francese Rebecca Cappelli, nota attivista per i diritti degli animali, ci accompagna in un viaggio di tre anni e mezzo attraverso sette paesi, svelando la realtà che si nasconde dietro l'utilizzo di pellicce, pelle e lana.
Non si tratta solo di moda, ma di un sistema che sfrutta e uccide milioni di animali ogni anno.
Il film ci porta all'interno di allevamenti intensivi, concerie inquinanti e catene di produzione dove la sofferenza degli animali è palpabile. Rebecca Cappelli non risparmia immagini forti e denuncia con coraggio le pratiche crudeli e insostenibili che caratterizzano questo settore.
Ma Slay non si limita a mostrare l'orrore, offre anche una speranza, facendoci conoscere le alternative cruelty-free esistenti, come le pelli vegane innovative e i materiali riciclati, dimostrandoci che una moda etica e sostenibile è possibile.
Slay è un film che non può lasciare indifferenti. Un pugno nello stomaco che ci spinge a fare i conti con le nostre scelte e a prendere coscienza del nostro impatto sul pianeta e sugli animali. Un invito ad agire, a boicottare le aziende che sfruttano gli animali e a fare pressioni per un cambiamento radicale nell'industria della moda.
Un film da vedere assolutamente, da condividere e da discutere. Un'opera che ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la moda e a fare la nostra parte per costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti.