Locandina Montagne di plastica

Genere: Documentario

Anno: 2021

Durata: 40’

Regista: Manuel Camia

Interpreti: Marco Parolini, Roberto Ambrosini

Produttore: Chora e Manuel Camia

Musica: Giorgio Labagnara

Fotografia: Martina Daeder, Simone Mazzoleni

Riprese Aeree: Emanuele Agosti

Voce: Andrea Piovan

Music Voice: Imago Latens

Sound Design: Giorgio Labagnara

Color Grading: Emanuele Agosti

Montaggio: Manuel Camia

Grafiche: Luca Negri

Traduzioni: Riccardo Testa

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=J4ywNJgOTe4&t=62s

Premi: Il documentario ha avuto 18 riconoscimenti

 premi premi

 

 

 

 

 

Il regista

CamiaAmante del cinema fin da bambino e, già da allora, incoraggiato dalla famiglia che lo circondò subito di animali, montagne e verde, iniziò a cementare le fondamenta della sua passione per la natura. Manuel Camia, completati gli studi alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano, si è dedicato completamente alle sue passioni e ora fa parte di On/OFF , un collettivo di creativi con base a Milano. Da una decina di anni è regista, filmmaker, producer e autore di documentari che hanno vinto 18 premi internazionali. Si occupa della gestione e produzione di prodotti audiovisivi realizzando documentari, reportage, contenuti per i social, spot e video per importanti aziende. Negli ultimi anni si è occupato di problemi sociali e ambientali focalizzando la sua attenzione sull’inquinamento da plastiche, che lo ha portato a realizzare, in collaborazione con l’Associazione Chora, il docufilm “Montagne di plastica”.

Sito personale: https://manuelcamiafilmmaker.com/

Pagina instagram: https://www.instagram.com/manuel_camia/

 

Il film

“Montagne di Plastica” è un documentario che segue il primo studio mondiale sulla contaminazione da plastica dei ghiacciai. Racconta l’iter di lavoro del team di ricerca dell’Università degli Studi di Milano, fatto di notti all’addiaccio, investigazioni sul campo e analisi in laboratorio. Partendo dalle evidenze scientifiche, verrà indagata l’intricata connessione tra i nostri comportamenti e questi ecosistemi.

Lo studio che i ricercatori italiani stanno conducendo, e che il film documenta, darà evidenza alla contaminazione da plastica anche nelle cime più impervie, approfondendo aspetti che oggi sono solo ipotesi: “Da dove proviene questa plastica?” “Le microplastiche sono nocive per la dieta degli organismi?”

In un mondo dove le evidenze scientifiche dimostrano come il problema ambientale evada non solo i confini geografici, ma anche quelli temporali coinvolgendo le generazioni future negli errori di chi le ha precedute, abbiamo il dovere di tornare a pensare a lungo termine.

Alcuni luoghi del film

Il film racconta le tappe percorse dai ricercatori.

Il CevedaleCevedale credit Federico Montanari

con i suoi 3769 mt si staglia proprio di fronte al rifugio Casati, la struttura dove il gruppo di ricerca ha soggiornato. Il rifugio si trova a 3269 mt nel complesso Ortles-Cevedale. Immerso tra le cime più belle del complesso, è posizionato proprio di fronte al ghiacciaio e ha permesso all’equipe di ricerca di raccontare il paesaggio a ogni ora del giorno e della notte.

Il Monte Cevedale costituisce un mondo orografico importante, in quanto punto di convergenza delle dorsali montuose che dividono la Val de La Mare (ramo laterale della Val di Sole Trentino), la Val Cedec in alta Valfurva (Lombardia) e l’alta Val Martello (Alto Adige Bolzano).

 

Il Gran Zebrù

Gran Zebrù cred MontanariAlto 3857 mt è sicuramente la cima più iconica del complesso.

Definita «La più bella muraglia di ghiaccio delle Alpi» da Kurt Diemberger, la sua immagine apre e chiude il documentario, comparendo spesso anche sullo sfondo delle escursioni e avventure dei nostri ricercatori.

I tre Cannoni del Cevedale

La montagna fu teatro di aspre battaglie in cui caddero numerosi soldati italiani e austriaci. A soli 20 minuti di cammino dal Rifugio Casati si trova il primo dei tre cannoni risalenti alla prima guerra mondiale. Questa presenza, documentata nel film, costituisce un elemento utile a qualificare la montagna come enciclopedia di testimonianze, non solo geologiche, ma anche storiche.

I ricercatoriCredit montanari

I protagonisti del documentario, Roberto Ambrosini e Marco Parolini, sono ricercatori e professori al dipartimento di Scienze Politiche e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano. Da anni seguono uno studio relativo alle conseguenze della contaminazione da plastica e da altri inquinanti sui ghiacciai alpini.

Crediti: Parte del testo è tratto dal sito dell’Associazione Chora.

Le fotografie sono di Federico Montanari

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