Come fare per aiutare le foreste a contrastare gli effetti del cambiamento climatico, così che continuino a garantire la nostra vita su questo pianeta? Salvare le piante significa salvare noi stessi.
Genere: documentario
Anno: 2022
Durata: 62’
Regista: Francesca Frigo
Paese: Italia
Interpreti: Giorgio Vacchiano, Michele Freppaz, Marta Galvagno, Ivan Rollet, Jean-Claude Haudemand, Renzo Motta, Marta Marzano, Willy Regioni
Produttore: Andrea Parena
Prodotto da: BabyDoc Film con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, Film Commission Vallée d'Aoste - Film Fund
Sceneggiatura: Andrea Parena, Francesca Frigo, Davide Mazzocco, Renato Di Gaetano
Fotografia: Andrea Parena
Trailer: https://vimeo.com/714169951
Festival e rassegne:
Cinemambiente 2022
Cervino Cinemountain 2022, vincitore premio Film Commission Valle d'Aosta
Orobie Film Festivla 2023
Glocal Film Festival 2023
Festival Du Film Vert 2023
Ecozine Film Festival 2023
Sestriere Film Festival 2023, Vincitore della 13esima edizione che si è svolta dal 29 luglio al 5 agosto 2023
Regista
Produttrice, regista e sceneggiatrice, si è laureata a Roma La Sapienza in Arti e Scienze dello Spettacolo. Si è formata in ambito cinematografico col direttore della fotografia Francesco Ciccone, lavorando sul set di numerosi film, cortometraggi e videoclip. Tra il 2007 e il 2011 ha lavorato come filmmaker per film documentari prodotti con la casa di produzione romana H24 per Rai 3, La 7, MTV. Per quest'ultima rete ha realizzato numerosi reportage sul mondo dei giovani in Italia. Dal 2007 collabora anche con BabyDoc Film, con cui entra a contatto durante la lavorazione di Operai (Doc3, Rai 3) e di cui diventa socia nel 2012, lavorando come produttrice e direttrice della fotografia diversi documentari come Nozze d'Agosto di Andrea Parena (Mostra del Cinema di Venezia, Giornate degli Autori, Venice Nights), e “Storie di uomini e lupi”, di A. Abba Legnazzi e A. Deaglio, Miglior Film al festival Cervinocinemountain e messa in onda RSI-L2, Thyssenkrupp Blues (Mostra del Cinema di Venezia, Orizzonti) di Pietro Balla, Rata Nece Biti, di Daniele Gaglianone, vincitore del David di Donatello come miglior documentario, Il futuro del mondo passa da qui, di Andrea Deaglio, vincitore del premio Joris Ivens a Cinéma du Réel a Parigi, Qui di Daniele Gaglianone (Torino Film Festival, distribuito da MUBI) co-prodotto da BabyDoc Film con Fandango e Gianluca Arcopinto, e La vita in mezzo (Visioni dal Mondo – Festival Internazionale del Documentario) coprodotto da BabyDoc Film con Images du Sud (Marocco) e la principale Tv pubblica del Marocco, 2M TV, all'interno dello slot di prima serata dedicato al documentario d'autore “Des histoires et des hommes”e il lungometraggio Pietro (Concorso Internazionale al Festival di Locarno).
Come regista realizza nel 2012 Sanperé – Venisse il fulmine!, in concorso al Torino Film Festival 2013, Festival del cinema africano, d'Asia e America latina – Milano, “La via del bosco” 2020, prodotto per Regione Piemonte, Festival Cinemambiente 2020, Sestriere Film Festival, Menzione Speciale Festival del Cinema delle foreste.
Nel 2021 e nel 2022 dirige due cortometraggi di finzione Il prigioniero, Ciak! Piemonte che
Spettacolo e Goleador, presentato in oltre 20 festival internazionali e inserito dal Centro
Nazionale del Cortometraggio tra i “10 corti in giro per il mondo” circuito di proiezioni per le
ambasciate e gli istituti di Cultura italiana all'estero.
Nel 2022 realizza Il seme del futuro, presentato a Cinemambiente, Ecozine Festival Saragozza, Festival Du Film Vert Lugano, premio Film Commission VDA Cervinocinemountain, e trasmesso da Rai e Love TV Channels.
Filmografia della regista:
Il seme del futuro, documentario di Francesca Frigo (2022, 62 min) Produzione BabyDoc Film, distribuito da Rai e Love TV Channals, Festival CinemAmbiente 2022
Goleador, cortometraggio di Francesca Frigo (2022, 15 min) Produzione BabyDoc Film, distribuito da Prem1ere Film.
Il prigioniero, cortometraggio di Francesca Frigo (2021, 13 min.) Prodotto da BabyDoc Film all'interno del progetto “Ciak! - Piemonte che spettacolo”.
La via del bosco, documentario di Francesca Frigo (2020, dur. 45 min) Prodotto da BabyDoc Film per Regione Piemonte, presentato al Festival CinemAmbiente 2020
Sanperé! – Venisse il fulmine, documentario di Francesca Frigo (2013, dur.70 min)
Produzione BabyDoc Film 2013, concorso 31° Torino Film Festival, Italiana.Doc. Festival del
Cinema Africano, Asia e America Latina 2013.
Il film:
Il cambiamento climatico sta drammaticamente rivoluzionando gli equilibri degli ecosistemi. Questo è particolarmente evidente nelle foreste alpine, dove i suoi effetti si presentano con un'evidenza doppia rispetto agli altri ambienti. Per questa ragione lo scienziato Giorgio Vacchiano, esperto di gestione forestale, decide di prendersi una pausa dall'insegnamento in Università per tornare nei boschi della sua infanzia, in Valle d'Aosta, là dove è nata la sua passione per le piante. Quel territorio, per lui così familiare, con i suoi imponenti e affascinanti paesaggi, si presta infatti a diventare un grande laboratorio a cielo aperto, dove studiare il cambiamento del clima e le strategie per contrastarne gli effetti. Comincia così un viaggio che porta Giorgio a percorrere la foresta alpina e ad incontrare altri ricercatori e scienziati, alla ricerca delle chiavi per comprendere i profondi mutamenti in atto in quel territorio. La ricerca di Giorgio ha uno scopo urgente e fondamentale: elaborare le strategie per intervenire nella foresta in modo da aiutarla a contrastare gli effetti del cambiamento del clima, preservando così tutti quei servizi che essa offre agli esseri umani e che garantiscono la nostra sopravvivenza su questo pianeta. Salvare gli alberi, infatti, significa salvare l'umanità.
Nota dell'autrice:
“Ciò che mi ha maggiormente colpita del lavoro di Giorgio è la sua capacità di interpretare la natura attraverso l'analisi scientifica, elaborando strategie di intervento in essa che ci permettono di ristabilire quel patto di alleanza con l’ambiente che lo sfruttamento dissennato delle risorse ha rotto. Riconoscere sul terreno, negli ecosistemi e negli alberi stessi gli effetti del cambiamento climatico. Trasformare i fenomeni in dati. Trovare le relazioni tra essi in modo da prevedere il comportamento degli ecosistemi nei prossimi decenni. Utilizzare queste previsioni per programmare interventi in grado di migliorare la resilienza della foresta. Modificare il destino di un ecosistema per renderlo capace di mantenere nel tempo i servizi che offre all’uomo, brutalmente compromessi dagli effetti del cambiamento climatico, come l’assorbimento e lo stoccaggio del carbonio, il contrasto alla siccità, la protezione dal dissesto idrogeologico. Sono temi di fondamentale importanza nel rapporto tra noi e l'ambiente. Tra noi e il pianeta. Giorgio ci offre una chiave privilegiata per entrare nelle dinamiche profonde di questa relazione.
Immergendosi in un ecosistema come quello alpino o appenninico Giorgio indaga il territorio, raccoglie indizi, mette insieme i pezzi di un puzzle che gli permette di valutarne lo stato di salute. Studia come l’uomo ha gestito in passato i boschi, in modo da farne un
per la sua stessa sopravvivenza. Proietta questa relazione nel futuro, mettendo insieme i dati e immaginando nuovi scenari. E’ un percorso a tappe, a snodi successivi: di fronte a un problema studiare, scoprire, pianificare, passare all’azione. Dal mio punto di vista registico è un processo di ricerca scientifica che ha già in se stesso una forte struttura narrativa: la macchina da presa segue Giorgio, che fa da perno della narrazione. Di fronte a una grave minaccia, lo scienziato si inoltra nel mondo naturale dei boschi per cercare delle risposte, qui incontra alleati che lo aiutano a interpretare i segnali della natura e a elaborare una soluzione. La ricerca sul campo di Giorgio ci offre un punto di vista forte e specifico per raccontare in modo efficace un tema complesso come quello dei cambiamenti climatici e dei loro effetti”.
La scheda del film è stata gentilmente curata e redatta dalla regista Francesca Frigo
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